UeP

logouep

“UOMINI NUOVI PER UNA SOCIETÀ DI UGUALI E PARTECIPI

“LAICI CATTOLICI NELLA SOCIETÀ E NELLA POLITICA SENZA COMPLESSI DI INFERIORITÀ”

CON PARTICOLARE RIFERIMENTO e responsabilità per il territorio

“Medico, cura te stesso!”: una apostrofe che, di certo, non poteva essere applicata al Maestro divino; di contro e sicuramente, con questo “proverbio”, come lo definisce il Vangelo (cfr. Lc 4, 23), sono costretti a misurarsi tutti gli uomini: essi, nella maggior parte dei casi e nelle migliori delle ipotesi, finiscono per raccogliere e registrare una figuraccia sì da vergognarsene con accentuato ed inevitabile rossore.
Ciascuno di noi deve innanzitutto compiere, per la propria parte, ciò che si ritiene doveroso sia compiuto da parte degli altri.
Cade qui a proposito quanto il Maestro divino ci ha ricordato qualche Domenica addietro, ammonendoci: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita…” (Lc 6, 41-42).
Con profonda umiltà e sincerità dobbiamo, infatti, riconoscere che siamo pieni di contraddizioni, avendo forse messo in soffitta l’assioma “operari sequitur esse” che ci darebbe, invece, dignità e ci permetterebbe di tenere alta la testa quando parliamo, e di stare a testa alta davanti ad ogni altra persona con la quale interloquiamo.
Ci lamentiamo – e ne abbiamo tutte le ragioni – di una città abbandonata dissestata e sporca – e chi più ne ha più ne metta! -; ma, contestualmente alle nostre richieste, che con retta coscienza riteniamo siano vantaggiose per una “sana e armoniosa convivenza civile”, noi per primi dobbiamo “essere di esempio”, consapevoli che non c’è forza persuasiva e trainante quanto la “coerenza”, virtù secondo la quale “come si pensa si agisce e come si agisce si pensa” ed – evidentemente – “come… si predica si opera!”.
Noi, per primi, dobbiamo sentire l’obbligo morale – e ne sentiamo tutto il peso del dovere e della responsabilità – riguardo ad un comportamento che, ligio alle più elementari regole di galateo, si manifesti assolutamente
conveniente in sé e, nei rapporti sociali, a beneficio della collettvità.
Davvero a nulla e a nessuno, a cominciare dagli aderenti al Movimento “Uguali e Partecipi” (UeP), gioverebbe mettersi avanti, in prima fila, apparendo promotore di civiltà e di conquiste civiche ed essere in realtà una contro-testimonianza di ciò che si asserisce o di ciò di cui ci si lamenta.
A questo punto ci viene richiamata ancora la Parola di Gesù – la sola autorevole in assoluto – che ammonisce: “Chi è fedele nelle piccole cose, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle piccole cose, è
ingiusto anche nelle grandi”
(cfr.Lc 16, 10).
Al fine di educarci ad una presenza attiva ed efficace nel campo socio-politico, si parte, dunque, dalla osservanza delle “piccole cose”, che, se qualcuno potrebbe divertirsi a definire “fanciulleschi fioretti
quotidiani”, sono invece la base e l’inizio di una fraterna, serena e piacevole convivenza civica.
Lo stato attuale della nostra Città e della stessa nostra Regione è da addebitarsi ad una situazione di decadimento socio-politico, economico, culturale e anche morale che, se chiama in causa tutti i cittadini,
ciascuno per la sua parte di comportamento, ricade in primis su coloro che amministrano la stessa Città, spesso dimentichi di essere stati posti in quel ruolo per un esclusivo servizio del Bene comune.
Le prossime elezioni amministrative, comunali e regionali, impongono a tutti i cittadini, ed in particolare modo a coloro che guardano con fede e speranza ad una rinnovata impostazione della società nel segno della configurazione “alla vita buona del Vangelo”, una adeguata partecipazione ed una accurata riflessione.
Al riguardo, una matura preparazione ed una decisione consapevole devono condurre a scelte di candidati e di programmi che privilegino un taglio concreto operativo su problemi che incontrano e riscontrano la voglia di cambiamento e di miglioramento di chi intende candidarsi e di chi è chiamato a votare.
Poiché, al momento, non abbiamo “uomini nuovi”, pronti ad assumere responsabilità politiche secondo un percorso di formazione alla scuola della Dottrina Sociale della Chiesa, ed in ciò siamo in evidente responsabile ritardo, allora bisogna puntare su un piano di interventi prioritari rispetto ai quali trovare condivisione.
In altre parole, poiché, al momento, il nostro Movimento socio-politico di ispirazione cristiana non propone uomini, siamo tutti convinti che intanto “bisogna valorizzare nuove forme di partecipazione alla vita della Città, capaci di generare corresponsabilità, cittadinanza attiva, sì da essere nelle condizioni di sostenere, controllare e valutare il lavoro dei rappresentanti da noi eletti, facendo sentire la nostra
vicinanza critica e costruttiva”.

Proposte di alcune priorità di interventi da perseguire

1. Abbandono delle vecchie politiche clientelari.

2. Rigorosa ricognizione del quadro finanziario, al fine di realizzare una politica di risanamento del bilancio e di utilizzazione razionale delle risorse disponibili.

3. Riduzione dei costi della politica, avvalendosi esclusivamente delle risorse di personale e mezzi già presenti nella amministrazione comunale e regionale.

4. Controlli serrati ed efficienti sulla attività amministrativa, sul personale e sulla riconversione dello stesso, laddove in esubero, verso settori che vanno potenziati, come la manutenzione
stradale, il controllo dell’ordine pubblico e il rispetto delle regole della circolazione stradale, con particolare riferimento ai parcheggi “selvaggi”.

5. Politica di rigore economico in tutte le “partecipate” con il perseguimento di una seria politica di tagli, di risanamento e di chiusura definitiva di Enti inutili che sono voragini di denaro pubblico.

6. Selezione di politiche culturali mirate che puntino a valorizzare la cultura siciliana, a utilizzare le risorse culturali, artistiche e turistiche del nostro territorio cittadino e regionale; e ad abban-
donare la politica dei mille rivoli della spesa pubblica in iniziative inutili o di scarso valore sociale e culturale.

7. Piano serio sulla viabilità con una oculata predisposizione del piano-traffico, utilizzando le direttrici principali delle strade, stabilendo per le grandi vie parallele sensi unici in direzioni inverse.
Ripristino, con carattere di somma urgenza e con gli interventi più adeguati, della viabilità sul Ponte Corleone.

8. Puntare al recupero delle risorse per predisporre in città telecamere nei punti sensibili e nevralgici di maggiore afflusso di popolo, di maggiore rischio delinquenziale, nonché di abusivo smaltimento dei rifiuti.

9. Piano serio di traffico dei mezzi pubblici locali: puntare sulla efficienza, sulla puntualità, sul controllo.

10. Riconversione del personale in esubero in settori in cui c’è carenza di personale o in nuovi ambiti di interventi pubblici.

11. Serio e continuo controllo sulla pulizia della città, delle strade, dei marciapiedi e dei rispettivi cigli, operando una vigilanza preventiva e punitiva su quei cittadini che buttano o depositano rifiuti
sulle strade e non raccolgono gli escrementi dei loro animali condotti a passeggio.

12. Avanzato piano di informatizzazione per rendere tutti i servizi cittadini e regionali più veloci ed efficienti.

13. Semplificazione delle procedure amministrative per facilitare gli investimenti delle imprese, con incentivi fiscali e benefici alle imprese che investono nella nostra Città e nella nostra Regione e che assumono personale cittadino.

14. Forte impulso alle attività turistiche e alberghiere con riqualificazione del territorio.

15. Snellimento delle pratiche per l’assegnazione di case ai senza tetto e per trovare opportune soluzioni per la realtà sempre più numerosa degli abusivi e dei migranti.

16. Ottimizzazione degli immobili comunali per una più efficiente destinazione, sostitutiva di una miope e spesso interessata politica di affitti di strutture private per servizi pubblici.

17. Riqualificazione dei quartieri più depressi ed efficienza dei servizi sociali, anche per il recupero della scolarizzazione.

18. Efficienza e potenziamento di tutti i servizi a favore degli anziani ed indigenti attraverso una semplificazione delle procedure ed una ottimizzazione delle risorse.

19. Politiche attive, con servizi e incentivi per la famiglia, specie per quelle numerose o monoreddito.

20. Recupero della tradizione, della cultura e della civiltà cristiana della Domenica, per uno stile di convivenza umana e civile a misura d’uomo: è il giorno dell’uomo, della famiglia.
Deve essere osservata la chiusura di tutte le attività commerciali. È il giorno della festa e del riposo.

Tutto quanto sopra detto presuppone la volontà di perseguire il bene comune, di restare fedele, come ai valori non negoziabili del primato della persona umana e della sua centralità e dignità, così ai principi morali di civiltà e di onestà, nonché di servizi congrui ai beni primari della stessa società, quali in primis la famiglia e l’occupazione, non disgiunti dall’attenzione e sostegno alle fasce più deboli.